Cari amici e coraggiosi lettori, cominciamo questo post chiedendovi scusa.In realtà, forse dobbiamo chiedere scusa più a noi stessi, perché con questa latitanza siamo venuti meno al nostro buon proposito di raccontare luoghi, incontri e sensazioni del nostro Cammino. Forse nessuno di voi se n’è accorto, ma certo è che ha penalizzato noi, che abbiamo perso l’occasione che questo blog può e vuole essere per la nostra coppia: l’occasione di rileggersi e di riscriversi a 4 mani, il tempo dedicato a far ripassare davanti agli occhi volti, profumi e paesaggi…per non dimenticarli, anzi, per raccogliere ciò che ci hanno insegnato.E allora eccoci qui, a più di un anno di distanza, a prenderci questo tempo tanto desiderato.Proveremo un po’ a premere il Rewind e recuperare le puntate precedenti.
L’Avvicinamento
Perché la prima cosa che bisogna fare prima
di partire è…arrivare alla partenza! E, beh, ci vuole stile anche nel fare
quello.
Maria Tardini, alias “genio del male”, non si
fa problemi a dire: tranquilli, alla logistica ci penso io.
E propone un viaggio in notturna “almeno
risparmiamo un po’ di tempo e i dindini dell’albergo”.
Marco Rotondi alias “braccino corto n°1” alle
parole “almeno risparmiamo” si commuove e pensa: questa è la donna della mia
vita.
Però, insomma. Forse una controllatina agli
orari dei treni si può anche dare:
Se voi siete più svegli di noi avrete notato che il risultato sono 4 ore di attesa: 2 a Bologna e 2 a Terontola e se vi state chiedendo che posto sia, ce lo siamo chiesti anche noi.
Bologna: fai due passi, dai che figo fare i
turisti by night, chissà quante cose ci sono da vedere…parliamone. Sono le due
di notte per tutti e in giro non c’è vita. Terontola, poi, se la cerchi su
Google trovi solo la stazione, per cui le seggiole della sala d’attesa restano
l’attrazione principale.
Ragazzi, ascoltate Zio Marco e Zia Mery: la prossima volta
prendete un bel diretto e un albergo e vedrete che muscoli e ossa
ringrazieranno.
Pimpanti e rigenerati dal viaggio della
speranza, alle 7.15 siamo finalmente allo START.
Prima Tappa: PERUGIA -
ASSISI
Momento momento momento momento momento
momento momento… momento…...momento: Lois, sono le 7.15! Non dovremmo fare
colazione?
Ma non è una cosa importate, direte voi. Beh…prima di tutto una buona brioche alla crema e un caffè caldo hanno sempre la sua importanza. Soprattutto se arrivi da una notte come la nostra.
Ma non è una cosa importate, direte voi. Beh…prima di tutto una buona brioche alla crema e un caffè caldo hanno sempre la sua importanza. Soprattutto se arrivi da una notte come la nostra.
A parte i tamarretti che animavano il bar
alle 8 del mattino, il primo vero incontro di questo Cammino è sicuramente il
fruttivendolo: il primo di tanti generosi incontrati, che con inaspettata
simpatia ci regala 2 mandarini!
Il cammino prosegue in pianura, tra un paese e l’altro, tra
vecchietti che ci chiedono di noi e la casa dei nostri sogni (nella foto), fotografata in lungo e in
largo per non dimenticarla.
Anzi, fermi, questa merita due parole: che è
bella lo vedete anche voi, ma dobbiamo dirvi che si affacciava su una valle
piena di colline e campi verdi da mozzare il fiato.
Lungo il cammino scegliamo di fermarci un
momento. Preghiamo insieme e leggiamo il Vangelo del giorno, quindi proseguiamo
in silenzio. Non sappiamo se riusciamo a render bene l’idea, ma camminare
vicini nella preghiera silenziosa è una grande emozione e un dono prezioso che
abbiamo custodito in questi anni ad ogni tappa.
Passeggiamo lungo il Tevere, quasi un’oasi,
per poi essere guidati dalla striscia bianca della statale, ma anche quella non
è niente male perché da lontano si inizia a vedere la piccola Assisi arroccata
che ci guarda.
[Nota per i lettori Rescladinesi: il camping
in cui abbiamo fatto after a 18 anni è ancora lì e dice di salutarvi.]
Assisi diventa sempre più grande e sempre più
vicina, il Cammino di Francesco ci porta a costeggiare le mura immersi negli
ulivi e, in maniche corte il 25 febbraio, facciamo il nostro ingresso trionfale
nella Città della Pace.
Arrivati dopo 25 km di strada, non sappiamo
proprio cosa sia la decenza e scegliamo come area-relax niente meno che Piazza
San Francesco, tra una suora, un turista e un poliziotto.
L’amica.
Il secondo “generoso” del cammino è Robè,
anzi Robbè alla umbra, conosciuta al Fidanzàti di Assisi l’autunno precedente,
che ci ha accolto e coccolato a casa sua.
Stanchi morti, ci impegnamo per fare vita
sociale con gli amici che lei aveva invitato apposta per farci festa..e si sa:
quando ci si vuole bene davvero avvengono i miracoli.
Il miracolo di quella sera è stato far
bastare mezzo chilo di pasta per saziare dieci persone: Evangelico è dire poco!
Grati, sazi e appagati…ci riposiamo pronti a
ripartire.